La vista del sangue ti spaventa? È normale avere un po’ di timore nel vedere fuoriuscire del sangue dal nostro corpo (o da quello di un familiare, specialmente se un bambino).
Ma non tutte le perdite ematiche sono motivo di preoccupazione o il segno di qualcosa di grave.
Un esempio è quello della cosiddetta epistassi, ovvero la fuoriuscita di sangue dal naso.
Chiariamolo subito: è un fenomeno molto comune e il più delle volte innocuo e che non causa conseguenze.
Anzi, nonostante la comprensibile preoccupazione, ad aumentare l’angoscia sono le pratiche che vengono adottate per arrestare l’emorragia e che, invece, si rivelano inutili e controproducenti.
Vediamo insieme di capire perché si può perdere sangue dal naso, quando preoccuparsi e come arrestare, correttamente, l’emorragia.
Cause comuni dell'epistassi
Una curiosità: da dove proviene il sangue dell’epistassi?
Solitamente, è quello che fuoriesce dai piccoli vasi venosi che si trovano nella parte anteriore del setto nasale.
È un fitto reticolo venoso che serve a consentire scambi di temperatura e umidità così da rinfrescare e riscaldare l’aria che inspiriamo tramite il naso. Potremmo definirlo come una sorta di piccolo ma efficace termostato.
Questa spiegazione è utile per individuare 2 delle principali cause di epistassi: quelle climatiche e quelle traumatiche.
I vasi presenti in questa parte del naso sono molto piccoli e fragili ed è comune che si rompano per gli sbalzi di temperatura (soprattutto quelli più bruschi) o per dei traumi.
Traumi che nei bambini sono spesso causati dall'abitudine di infilarsi le dita nel naso.
Inoltre, l’epistassi può verificarsi per:
- starnuti troppo vigorosi
- ci si soffia il naso con troppa energia
- mucose nasali troppo secche
- infezioni alle vie respiratorie
- incidenti
- traumi sportivi
Solo più raramente la perdita di sangue dal naso è sintomo di malattie sistemiche, tumori, coagulopatie, polipi nasali o deviazioni del setto nasale.
In alcuni casi, l’epistassi può essere la conseguenza dell’utilizzo di farmaci, come gli antistaminici e i corticosteroidi, assunti per via nasale.
Come puoi facilmente immaginare (e aver sperimentato), l’epistassi può verificarsi sia d’estate che d’inverno: quando fa molto caldo per effetto della vasodilatazione che si verifica in presenza delle temperature elevate e d’inverno per la secchezza delle mucose nasali.
Rimedi immediati per fermare il sanguinamento
Tra le particolarità di questa condizione c’è anche che la fuoriuscita di sangue può essere lieve o più importante e durare da pochi secondi a diversi minuti.
Questi elementi fanno tutta la differenza del caso: un’epistassi lieve e breve non causa conseguenze oltre al semplice fastidio, mentre un’emorragia consistente e prolungata può dare complicazioni importanti.
Motivo per cui, in questi casi (e per le perdite di sangue dal naso conseguenti a un forte trauma), è indispensabile recarsi, tempestivamente, al pronto soccorso.
In generale, è invece sufficiente e utile adottare una serie di accorgimenti, evitando comportamenti che, per quanto diffusi, sono inutili e dannosi. Partiamo da questi.
In presenza di epistassi non bisogna:
- applicare ghiaccio sul naso o sulla nuca
- mettere un panno bagnato sulla fronte
- bagnare il naso con acqua calda (il calore può aumentare il sanguinamento)
- mettere sotto l’acqua corrente i polsi
- stringere la parte superiore del naso
- legare il mignolo con un laccio
- sdraiarsi e inclinare la testa all’indietro (si può inalare o ingerire il sangue)
- introdurre garze, tessuti o altri materiali nel naso con l’obiettivo di arrestare l’emorragia
In generale, è fondamentale, soprattutto se il soggetto coinvolto è un bambino, non farsi prendere dal panico e mantenere la calma.
La vista del sangue è per molti motivo di stress e paura, ma nel caso dell’epistassi per arrestare il sanguinamento è sufficiente:
- rimanere in piedi o mettersi seduti
- inclinare la testa leggermente in avanti
- premere leggermente la parte morbida delle narici per 10 minuti
- soffiare il naso per far uscire eventuali coaguli
- sputare il sangue (se presente) in bocca
Al termine di un episodio di epistassi è utile evitare di assumere bevande o cibi caldi e per le 24 ore successive fare docce o bagni troppo caldi.
È invece necessario rivolgersi al Medico e al pronto soccorso se:
- i rimedi immediati si fossero rivelati inefficaci
- gli episodi di epistassi fossero frequenti
- oltre alla perdita di sangue si verifica pallore, sudore o perdita di coscienza
- si tossisce o vomita sangue
Trattamenti medici
La scelta del trattamento medico dipende dalla gravità e dalla frequenza dell’epistassi e dalle conseguenze provocate dalla perdita di sangue dal naso.
Il Medico può prevedere l’utilizzo di creme emollienti e cicatrizzanti così come la cauterizzazione dei capillari.
Questa procedura può avvenire tramite nitrato d’argento (cauterizzazione chimica) o tramite corrente elettrica (elettrocauterizzazione).
Nelle forme particolarmente gravi si ricorre all’intervento chirurgico che prevede la legatura dei vasi (o embolizzazione) per via endoscopica.
Prevenzione delle epistassi
Molto si può fare anche per ridurre gli episodi di epistassi.
Ovviamente, per farlo è necessario intervenire sulle cause e sui fattori di rischio. Le indicazioni in questo senso, quindi, sono quelle di:
- evitare i colpi di calore
- evitare gli sbalzi di pressione
- mantenere, soprattutto d’inverno, le mucose nasali umide (con umidificatori e spray nasali umidificanti)
- moderare l’uso dei farmaci per via nasale
- fare attenzione all’inalazione di sostanze irritanti
In generale, è poi importante gestire correttamente gli stati influenzali, il raffreddore e la rinite allergica che, irritando e infiammando le mucose, aumentano la necessità di soffiarsi il naso con conseguente rischio di epistassi.
Supporto e consigli per affrontare l’epistassi
L’epistassi può essere un fenomeno fastidioso, soprattutto per chi ne soffre frequentemente, ma è importante conoscere i giusti accorgimenti e sapere come intervenire prontamente.
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